A 36 anni dalla scomparsa di Walter Sorella, Enzo Luordo, collega dell’eroe pompiere Medaglia d’Oro al valor civile, propone un racconto scritto nel 2015 per ricordare l’amico e il tragico evento. Cielo di Salerno, 7 luglio 1986.
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Mi chiamo Riccardo Fontana e sono il cognato di Walter Sorella,
essendo io il fratello di sua moglie Gabriella.
Questa mattina, assieme a mia moglie Cèlia, siamo andati a far
visita a Walter Sorella, tumulato presso il cimitero di Ostia Antica.
Il nostro è stato un pellegrinaggio: noi tutti siamo pellegrini diretti
alla stessa meta, chi prima, chi dopo, verso l’ultima dimora.
Il fioraio, da cui abbiamo acquistato i fiori, anche lui ha avuto un
pensierino gentile per Walter, perché, sentendo l’accento di mia
moglie, ha esclamato: Portogallo?
-Sissignore- ha risposto Cèlia, originaria del Portogallo.
E siccome il figlio del fioraio si reca spesso in Portogallo per fare
surf, ecco allora che ai fiori ordinati, ne ha offerti altri lui, – questi
da parte mia – ha detto il generoso fioraio.
Generoso come generoso fu Walter, durante l’intera sua breve
vita.
Riaffiorano in me tanti ricordi del suo altruismo, la sua
disponibilità ad aiutare mia madre, durante gli anni di
fidanzamento con Gabriella, appena varcata la soglia di casa
nostra, quando mamma gli chiedeva di riattaccare le tende
appena lavate, senza nemmeno il bisogno di salire sulla scala.
Ma anche verso di me non ha risparmiato le sue forze, quando mi
aiutava a fare i disegni geometrici. Lui era geometra, iscritto alla
facoltà di Architettura.
Ricordo che Walter aveva un amico di nome Tonino, molto
affezionato a Walter. Tonino aveva qualche difetto fisico e in
Walter aveva trovato il suo paladino.
Walter è stato sempre il paladino dei più deboli e degli ultimi.
Quest’anno, non so perché, mi era sfuggita la ricorrenza
dell’anniversario, ma poi ieri, sentendomi telefonicamente con
mia sorella, lei me lo ha ricordato e mi ha anche detto che
avrebbe tanto il desiderio di risentire la voce del suo Walter,
perché non se la ricorda.
E anche la figlia più giovane di Walter e di Gabriella, di nome
Chiara, aveva il desiderio che io andassi a trovare il suo papà al
cimitero per l’odierno anniversario, abitando io più vicino, ma
poi, facendo ovunque molto caldo, non se l’era sentita di
esprimere il suo desiderio.
Ma era già scritto che ci sarei andato anche a loro nome.
Walter desiderava vederci e sentirci tutti attorno a lui là, presso la
sua ultima dimora terrena, accanto al suo papà e alla sua
mamma, che lo amavano infinitamente e che l’hanno visto
andar via molto prima di loro.
E sono sicuro che Walter saprà anche esaudire il desiderio di sua
moglie Gabriella di risentire la sua voce.
Ringrazio infine Enzo Luordo del suo ricordo di Walter e del suo
racconto dell’agosto 2015.
I ricordi non hanno tempo come non ha tempo l’eternità, in cui
Walter è già entrato.
Ovunque sulla terra vi sia un cielo, da quel cielo ci giungerà
sempre il sorriso della generosità di Walter Sorella.
Riccardo Fontana